Chiusura conto corrente tramite PEC

Chiusura conto corrente tramite PEC

Documentazione e dati necessari:

  • una scansione fronte/retro della propria Carta d’Identità
  • una scansione fronte/retro del proprio Codice Fiscale
  • un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) qualsiasi, anche non di nostra proprietà
  • dati conto corrente da chiudere (numero, IBAN, etc)
  • dati conto corrente sul quale accreditare l’eventuale saldo rimanente

Per la corretta chiusura di un conto corrente serve innanzi tutto una dichiarazione firmata contenente il seguente oggetto e testo (oppure scarica un’esempio qui -> ChiusuraConto):


Mittente: NOME COGNOME

Destinatario: Denominazione Banca
Agenzia: Città attivazione conto

Luogo, data

OGGETTO: Chiusura c/c n.NumeroCC intestato a NOME COGNOME ( IBAN: NumeroIBAN )

Io sottoscritto NOME COGNOME, residente in XXX, codice fiscale n. YYY, Vi comunico a mezzo della presente che intendo recedere dal contratto di conto corrente in oggetto.

Vorrete pertanto provvedere alla chiusura del conto e trasferire tramite bonifico quanto rimarrà dopo aver accreditato gli interessi attivi e addebitato le spese di gestione, altre spese e gli eventuali interessi passivi sul conto corrente n. NumeroCCDiAccredito intestato a NOME COGNOME c/o banca DenominazioneBancaDiAccredito ( Banca ricevente (swift): SWIFTBancaDiAccredito Banca beneficiario: CODICEBancaDiAccredito ) con coordinate bancarie IBANCCBancaDiAccredito.

Vi chiederei gentilmente solerte attuazione della presente, indicando come tempistica massima di chiusura del conto il (indicare almeno 10 gg lavorativi da invio pec).
Vi comunico che ho provveduto a rendere inutilizzabili la carta bancomat n. NumeroCartaBancomat e la carta di credito n. NumeroCartaDiCredito a me intestate.
In allegato una copia della presente lettera di chiusura firmata e la copia della mia carta d’identità e del mio codice fiscale.

In attesa di una Vostra conferma su quanto sopra, porgo distinti saluti.
In fede
NOME COGNOME
Firma

 

Il presente documento va firmato e scannerizzato, per essere in seguito allegato alla mail certificata.

Per la ricerca dell’indirizzo pec al quale la richiesta deve essere inviata si può far riferimento al servizio gratuito INIPEC. Cercare nel campo denominazione il nome della banca del conto che si voglia chiudere e scegliere dal menù a tendina la provincia dove si situa la sede legale della banca in oggetto. Si fa presente che tali dati sono gli stessi ai quali si fa riferimento nel caso di invio di raccomandata con ricevuta di ritorno alla sede legale della banca. (per esempio se avessimo dovuto inviare la raccomandata a Banca d’Alba, via Sordi 4, ALBA (CN) dovremmo ricercare Banca d’Alba in DENOMINAZIONE e Cuneo in PROVINCIA). Completare la ricerca inserendo correttamente il codice reCAPTCHA e fare click su “ricerca PEC”. Copiare la pec risultante per inserirla come destinatario (campo A) della mail certificata che andremo a creare.

Infine si procederà alla creazione di una nuova email da indirizzo di posta elettronica certificata. Vorrei sottolineare che non è importante la persona a cui è intestata la pec, perché ciò che è importante sono la conferma di accettazione e la conferma di consegna (che ai fini legali hanno validità come la ricevuta di ritorno di una raccomandata).

Importante è replicare l’oggetto della dichiarazione nell’oggetto della mail (chiusura cc n. …) ed il testo della dichiarazione nel corpo della mail. Infine assicurarsi di allegare i tre documenti scannerizzati (dichiarazione, carta d’identità e codice fiscale).

Inviare infine la mail ed attendere in risposta la conferma di accettazione e la conferma di consegna.

 

PS. La presente procedura di chiusura conto è stata testata con due differenti banche:

  • La richiesta di chiusura per il Conto Corrente ING Direct è stata inviata via PEC il 13/11/2013 e l’effetiva chiusura è avvenuta il 04/12/2013 (dopo 3 chiamate di follow-up al servizio clienti).
  • La richiesta di chiusura per il Conto Corrente CheBanca! è stata inviata via PEC il 16/02/2014 e l’effetiva chiusura è avvenuta il 05/03/2014 (dopo verifica via telefono da parte della banca della mia effettiva volontà di chiudere il conto, perchè la PEC non era registrata sulla scheda anagrafica che avevano in banca)

11 Comments on “Chiusura conto corrente tramite PEC

  1. Ho provato a chiudere un conto deposito Rendimax seguendo le tue indicazioni, purtroppo la richiesta è stata respinta dalla banca perché non recava la firma digitale, secondo loro necessaria, nonostante nel prospetto informativo c’è scritto che per chiudere il conto occorre inviare una raccomandata r.r. (e la PEC, mi pare, è equiparata ad una raccomandata r.r.). E’ strana questa difformità di comportamento da parte delle banche, sarebbe necessario fare chiarezza per rendere la PEC uno strumento davvero utile e comodo. Saluti

    • Grazie mille Agostino per condividere la tua esperienza. Effettivamente andrebbe approfondita la possibilità da parte della banca di rifiutare la PEC per la chiusura, io non credo sia una pratica consentita.

      In ogni caso come consumatori guadagnamo consapevolezza nelle pratiche delle differenti banche. Abbiamo un nuovo elemento per effettuare una scelta consapevole.

      Grazie!

      P.S.Invito tutti coloro che hanno provato/proveranno a condividerne con noi l’esito.

  2. Vorrei precisare tre cose:
    1. la dipendenza competente (sede, succursale, filiale, agenzia, sportello, ufficio postale etc.) non è necessariamente quella di apertura, perché il rapporto potrebbe essere radicato altrove (ad esempio con ING direct anche se apro il conto in una filiale fisica esso sarà radicato presso la sede della ING bank NV Italian branch, a Milano; Poste italiane, poi, consente il trasferimento dei conti). Oltretutto per alcune banche le attivitià di back e middle office sono centralizzate oppure svolte per gruppi di filiali. Ad esempio l’attuale organizzazione del Banco di Napoli prevede che la filiale di Casoria via Principe di Piemonte svolga attività di back office per tutte e tre le filiali di Afragola (corso Vittorio Emanuele, via Roma angolo via Galliano e corso Alcide Degasperi, nonché la ex filiale di via Amendola angolo via Bellini, passata a Cariparma). Tuttavia è sufficiente, e legalmente ineccepibile, notificare l’atto di recesso alla sede legale dell’istituto: in questo caso non si sbaglia mai e poi eventualmente sarà da lì che smisteranno la missiva a chi di competenza (anche qualora fosse una raccomandata cartacea, procedono internamente tramite flussi elettronici).
    2. la denominazione della dipendenza non necessariamente corrisponde al nome della città in cui è situato il conto. Come nel caso precedente, infatti, nella stessa città possono esserci più dipendenze dello stesso istituto. Soprattutto le banche di credito cooperativo e in generale piccole banche radicate su territori rurali, o comunque operative esclusivamente su o fortemente legate ad aree ristrette, ma anche gli uffici postali, poi, tendono a usare anche i nomi delle frazioni, nonostante l’iscrizione delle dipendenze all’ABI sia effettuata per comune (ad esempio Poste italiane ha 4 uffici postali nel comune di Camerota, denominati Camerota, Marina di Camerota, Lentiscosa e Licusati, rispettivamente siti nel capoluogo, nella frazione Marina e nelle due frazioni omonime, ma facendo la ricerca dei records ABI-CAB nel campo «località» compare sempre «Camerota»). Sull’estratto conto di solito si può vedere come si chiama la dipendenza ove è radicato il proprio conto.
    3. su INIPEC la ricerca può essere effettuata solo indicando la provincia relativa alla sede legale dell’impresa. Se il mio conto è situato presso Cariparma Afragola, è inutile cercare Cariparma nella città metropolitana (ex provincia) di Napoli: non troverò nulla. Devo cercare Cariparma nella provincia ove questa ha la sede legale, perché è lì che c’è sua la CCIAA di riferimento, che tiene il registro delle imprese a cui Cariparma è tenuta ad essere iscritta. In caso di dubbio, si può effettuare una visura camerale (quella essenziale è gratuita su molti siti, come ad esempio infoimprese.it, registroimprese.it etc.) effettuando la ricerca congiunta su tutte le camere. Da lì sarà possibile risalire anche all’indirizzo PEC.

  3. Ciao Antonio, intanto ti ringrazio per aver messo a disposizione questa guida ottima.
    Ti volevo chiedere una cosa, intanto ti anticipo che ho inviato anche io la PEC a ING, con il tuo metodo, la domanda è: Quando li hai chiamati quelle 3 volte, cosa gli hai detto?
    Perché so che loro non vogliono la PEC ma la raccomandata, ma so anche che la PEC ha valore legale come una raccomandata. Cosa hai detto loro esattamente per risultare nel giusto e farti accogliere la richiesta?

    • Ciao,
      ho semplicemente verificato con loro che fosse arrivata la PEC, anche loro sono perfettamente consapevoli del valore legale della PEC. Nel caso di ING ricordo che le 3 telefonate erano dovute a info contrastanti ricevute (e.g. tempi di chiusura effettiva del conto). Spazientito avevo a quel punto scritto un’altra PEC al servizio clienti (ServizioClienti@ingdirectitalia.it) segnalando l’accaduto: avevano provveduto alla solerte chiusura del conto e provveduto a scusarsi per l’inconveniente.
      In quell’occasione, per evitare tutta questa manfrina ad altri, avevo anche chiesto loro di aggiornare la sezione del sito riguardante la chiusura conti per inserire la procedura per la chiusura via PEC. Non mi avevano dato alcun feedback su questo, ma se stai seguendo questa guida di ormai più di 6 anni fa ne deduco che non abbiano fatto nulla in tal senso.

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